domenica 6 aprile 2014

La mia Pasta con le Sarde

Caveat: questa NON E' "LA PASTA CON LE SARDE".

Trovarsi nel frigo una decina di sarde pulite e disliscate è un'ottima scusa per imbastire una veloce pasta, naturalmente se non le trovate già acconciate nel frigo potete scendere dal vostro pescivendolo favorito, comprarle e pulirle.

Se la volete fare per due persone, recuperate quanto segue:

Una decina di sarde pulite e aperte a libro.
Un mazzetto di aneto.
Spaghetti integrali.
Concentrato di pomodoro.
6/8 mandorle.
Olio EVO.
Gomasio.
Semi di lino.
Uno spicchio d'aglio.
Sale.

Avanti!

Prendete una casseruola sufficiente ad accogliere gli spaghetti distesi, e riempitela con tre dita di acqua leggermente salata.
Metteteci dentro gli spaghetti integrali (di buona qualità, mi raccomando).
Accendete il fuoco sotto la pentola e dedicatevi al resto.

Fate passare due minuti  durante i quali potrete tagliare le mandorle e schiacciare uno spicchio d'aglio lasciandolo in camicia, quindi, su un altro fornello mettete una padella e con un pezzo di carta da cucina sporcate.
Mettete in padella aglio e mandorle assieme ad un cucchiaio di semi di lino.
Accendete a fuoco basso per evitare di bruciare tutto.
Se necessario aggiungete un mestolino d'acqua preso dagli spaghetti.
Mettete le sarde in padella appoggiando la pelle sul fondo (la pelle delle sarde, non la vostra). Fate andare un minuto sorvegliandole ed eventualmente aggiungete poca acqua.
Un pizzico pizzico di sale potrebbe starci bene a questo punto, ma non esagerate, invece 4 centimetri di concentrato di pomodoro ce li potete mettere tutti.
Spostate gli spaghetti in padella (sì, sono ancora crudi) e coprite con due o tre mestoli d'acqua e continuate la cottura della pasta così. Lasciate il fuoco acceso sotto la pentola dell'acqua perché potreste aver bisogno di aggiungere ancora acqua.
Sul tagliere sminuzzate l'aneto che vi servirà alla fine.

Quando gli spaghetti saranno abbastanza elastici iniziate a mescolare con una pinza ed a farli saltare. E' molto importante muoverli affinché si cuociano uniformemente ed in modo che rilascino più amido possibile (avete presente il risotto?).
Non preoccupatevi se le sarde si sbriciolano: deve essere così, altrimenti  sarebbero impossibili da mangiare con gli spaghetti.

Quando l'occhio vi dice che la pasta è cotta assaggiatela ed aggiustate la sapidità con il gomasio (che dona anche una finitura appetitosa).
Chiudete con l'aneto e fate saltare per l'ultima volta.
Potete a questo punto impiattare e chiudere la preparazione con un giro d'olio EVO.

Viva!

Post Scriptum. (E se non ho...)
-"...Le mandorle": "I pinoli vanno bene".
-"...L'aneto": "Il finocchietto ci sta bene, ma anche la maggiorana o il timo".
-"...Sarde": "Sì, le alici vanno bene, altro pesce no".
-"...Concentrato di pomodoro": "Usate una manciata di pomodorini tagliati messi assieme all'aglio(che è meglio)"

Post Post Scriptum. (Maaaa...)
-"...Mia nonna non la faceva così!" "Tua nonna non faceva la MIA pasta con le sarde, spero".
-"...Mia nonna non la faceva così!"(alternate take) "Potevi imparare a farla da tua nonna".
-"...Perché i semi di lino?" "Perché li avevo e per la consistenza"




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